befreefromviolence

Dal 2014-10-04 al 2014-11-04

Una campagna contro la violenza domestica di BeFree Coperativa Sociale, Blue Hive Roma, Minerva Auctions e con il patrocinio del Comune di Roma Appuntamento il 2 ottobre: 27 artisti italiani e internazionali espongono le loro opere per testimoniare contro la violenza domestica al museo Spazio Factory Pelanda (ex Mattatoio) Testaccio. La campagna contro la violenza domestica #befreefromviolence continua nelle strade e nelle piazza di Roma e con una meravigliosa mostra a cui partecipano artisti italiani e internazionali. Condividete l’evento, vi aspettiamo, unitevi alle centinaia di persone che si sono gia’ prenotate per partecipare all’ apertura della mostra! Ecco i nomi di tutti gli artisti: Susannah Baker Smith, Marina Biagini, Elena Boccoli, Alessandra Carloni, Susanna Cascella, Mariagrazia Dardanelli, Roxy Deva, Cecilia De Paolis, Yvonne Ekman, Tony Esposito, Marzia Gandini, Pam Glew, Jonathan Huxley, Fabio Imperiale, Mark Kostabi, Anita Kunz, Enrico Manera, Kristina Milakovic, Tara McPherson, Giancarlo Neri, Itto, Valeria Patrizi, Marilena Pasini, Michel Pellaton, Gualtiero Redivo, Valentina Sisto, Patrizia Trevisi, marziax Presenzierà alla conferenza della mostra prevista per le 17:30, il sindaco Marino. #befreefromviolence Ore 18:30: Inaugurazione mostra, presso lo Spazio Pelanda. Gli orari della mostra: tutti i giorni dalle 16.00 alle 22.00. Chiuso il lunedì. bit.ly/befreefromviolence Perché. Le migliaia di vicende dolorose che le donne hanno raccontato a BeFree Cooperativa Sociale contro la violenza, la tratta e le discriminazioni in tanti anni di lavoro frontale a sostegno delle vittime di violenza spesso sollecitano nella nostra mente scenari inquietanti, e evocano un’immagine drammatica: la donna, sola con il suo dolore e sola ad affrontare le violenze, i maltrattamenti e gli abusi, si staglia come una silouhette in un deserto morale che, tuttavia, pullula di gente: i vicini di casa, gli amici e le amiche, parenti. Tutti che vedono, o che potrebbero vedere. Tutti che non capiscono, anche se potrebbero capire. Tutti che non intervengono, che non offrono un aiuto che potrebbe essere risolutivo.Per questo, perché conosciamo la violenza contro le donne in tutti i suoi aspetti, e perché siamo consapevoli che tutta la società deve farsene carico, lavoriamo ad un cambiamento profondo della cultura della diseguaglianza e della negazione delle diversità.

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