Corrispondenze

Dal 2019-10-26 al 2019-11-08

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Opening 26 Ottobre ore 18:00 Corrispondenze - La tradizione nel contemporaneo Mostra Collettiva di Arte Figurativa Contemporanea a cura di Alessandra Redaelli Rintracciare attraverso l’opera di sedici artisti dell’attuale panorama italiano rimandi e affinità elettive con la grande tradizione figurativa etrusca. E' da questo proposito che nasce la mostra Corrispondenze. Se l’arte contemporanea sembra oggi parlare con un linguaggio spesso incomprensibile – si pensi ai coniglietti d’acciaio specchiante o ai palloni da basket in equilibrio di Jeff Koons – e il concetto stesso di “bellezza” viene in alcuni ambienti guardato con un certo sospetto, è altrettanto vero che torna a fiorire la grand art, come l’ha definita Aude de Kerros in opposizione al concettualismo imperante. Si sta risvegliando tra artisti, pubblico, collezionisti e tutti gli “addetti ai lavori” un nuovo interesse per l’arte contemporanea ispirata alla tradizione e al bello inteso come valore. Come nota la curatrice Alessandra Redaelli, “se si va al fondo, si scopre che la grande tradizione del bello e del saper fare molte delle sue radici le affonda lì, in quelle terre comprese tra l’Arno e il Tevere”. "Corrispondenze nasce quindi per raccogliere le voci più interessanti di un contemporaneo intessuto di tradizione e di bellezza” (Alessandra Redaelli). Da qui la scelta delle metamorfosi di Ciro Palumbo e della natura magica di Davide Puma, del mito rivisitato da Justin Bradshaw e da Anastasya Voskoboinikova, della divinazione ripensata da Bianca Maria Scrugli e della storia d’amore narrata da Alessandra Rovelli. E la rappresentazione dell’amore torna nei due omaggi al Sarcofago degli sposi: quello pulsante di carne e verità di Riccardo Mannelli e quello malinconico di Massimo Lagrotteria. Il vasellame etrusco diventa spazio della quotidianità contemporanea con Paolo Quaresima e macchina fatata con Alessandra Carloni, mentre il corpo è protagonista del viaggio nel tempo di Giampiero Abate e del poetico trio di Jara Marzulli. Se Alessandro Casetti racconta gli antichi rituali di passaggio attraverso due figure femminili, la donna è vergine e icona nell’opera di Giovanni Gasparro. Opera che è anche ritratto, genere per antonomasia legato all’arte etrusca. Come un ritratto è la Gorgone di Claudia Giraudo, cortocircuito tra l’innocenza dell’infanzia e la mostruosità della figura mitologica. E ritratto è anche So Ham di Giorgio Tentolini, sofisticato gioco neo optical e omaggio, nella deformazione estremizzata, alla statuetta votiva etrusca l’Ombra della sera. Organizzata dalla Scuola Arts in Rome, a seguito dell'aggiudicazione di un Bando di Manifestazione di Interesse indetto dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Soprintendenza Speciale di Roma – Archeologia Belle Arti e Paesaggio, la mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, e con il patrocinio di Roma Capitale e della Regione Lazio.

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