Emilio Greco nasce a Catania l'11 ottobre 1913 "("Sono nato a Catania in una casa posta sotto il livello stradale, eravamo in otto tra i genitori, i figli e una vecchia sorella di mio padre"). Già da bambino dimostra la sua passione per l'arte, di nascosto, scoraggiato da suo padre che lo vorrebbe avviare a una professione più redditizia, riempie quaderni di disegni. A tredici anni in seguito a una malattia del padre, dovette lasciare la scuola, per lavorare nella bottega di uno scultore di monumenti funerari, dove, felice del colpo di fortuna, impara rapidamente a sbozzare il marmo fermandosi fino a tarda ora per modellare nella creta particolari di opere classiche. A vent'anni Emilio Greco ha raccolti abbastanza lavori di opera grafica per fare una esposizione al Circolo Artistico di Catania, seguita da una piccola esposizione nel ridotto del Teatro Massimo di Palermo di alcuni disegni, acquistati dall'editore Priulla. Fra gli anni '30 e '40 completa la sua preparazione artistica frequentando l'Accademia di Belle Arti di Palermo, ma è anche chiamato più volte sotto le armi, per le Campagnia di Albania. Negli anni '40 Greco si appassiona ai ritratti, passa quindici giorni a Parigi, per vivere dipinge anche stoffe per Myricae e realizza gioielli per Masenza, un negozio di via del Corso specializzato in gioielli di artisti contemporanei, ma finalmente dispone di uno spazio (a Villa Massimo) dove può lavorare su sculture di grandi dimensioni. La progressione della fama dello scultore è impressionate, come è impressionante la mole di lavoro che Emilio Greco riesce ad accumulare fra terrecotte, sculture in marmo, anche grandi, ritratti e molti disegni che entrano nelle maggiori esposizioni italiane, francesi e tedesche. Interessato anche al mondo della scuola dopo essere stato assistente dello scultore Quirino Ruggeri al liceo artistico di Roma, nel 1955 ottiene la cattedra di scultura all’Accademia di Napoli, dove insegnerà fino al 1967, intanto espone a Londra, a Venezia e St. Louis e lavora al Monumento a Pinocchio. Negli anni '60 l'artista porta in giro per il Mondo le sue opere, acclamato a Parigi, Tokio, New York e Lisbona. approda persino in due città in Australia, mentre in Italia accumula onorificenze e premi. Attraverso uno dei suoi versi è possibile intuire il suo profondo interesse per la scultura "FORSE NON FU VANO AMARCI SE LA TUA IMMAGINE ETERNAMENTE VIVRÀ NEL BRONZO ..." in una sua intervista, citando gli scritti di Giacinto Spagnoletti, affermava che l'orgoglio supera qualsiasi altro sentimento umano, poiché è seguito dal godimento dell'atto creativo, anche se quest'ultimo è spesso amaramente sopraffatto dal dubbio e dall'autocritica verso l'opera terminata. E' proprio questa la ragione per la quale non si è mai affezionato a nessuna delle sue opera. Nel giugno del 1991 per porre fine a trent'anni di mostre ed esposizioni in giro per il mondo, si inaugura, nel basamento di Palazzo Soliano splendidamente allestito da Giulio Savio, il Museo Emilio Greco di Orvieto, dove nel 1970 ha installato le magnifiche porte di bronzo nel Duomo. Il Museo di Orvieto raccoglie le sue opere principali: ventisei sculture dal 1947 al 1983, sessanta disegni dal 1946 al 1991, medaglie e bassorilievi. Dal luglio del 1992 anche il Museo Nazionale d'Abruzzo a L'Aquila ospita un'intera sala con sculture in bronzo e terracotta di Emilio Greco. Anche a Sabaudia (dove lo scultore passava lunghi periodi) è stato aperto il "Museo Greco" una gipsoteca ricca di opere grafiche. Emilio Greco, muore a Roma il 4 Aprile del 1995