Aligi Sassu (Milano, 17 luglio 1912 – Spagna, 17 luglio 2000). Nel 1929 si iscrive all’Accademia di Brera. Nel 1934 soggiorna per tre mesi a Parigi, visita una mostra di Matisse, studia presso i musei l’opera di Gericault, Cezanne e degli impressionisti ma soprattutto Delacroix. Nel 1935 torna a Parigi, cresce il suo impegno antifascista che, una volta rientrato in Italia, gli costerà il carcere. Nel 1947 si trasferisce in provincia di Varese, dove lavora intensamente e sperimenta nuove tecniche. Dipinge soprattutto caffè, quadri sacri e nascono un centinaio di ceramiche. Nel 1964 inizia il periodo spagnolo. Nascono le Tauromachie e i paesaggi dell’isola di Maiorca, altri soggetti, come la tematica mitologica, vengono rivisitati. Introduce la tecnica dell’acrilico, che gli permette di creare colori più vivi e luminosi. Nel 1973 crea le scene e i costumi dei Vespri Siciliani per il Teatro Regio di Torino e gli viene dedicata una sala nella Galleria d’Arte Moderna in Vaticano. Nel 1976 realizza due mosaici per Sant’Andrea a Pescara e nel 1977 espone a Rotterdam, Toronto e a Mallorca. Nel 1984 una mostra antologica al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, verrà poi trasferita a Roma a Castel Sant’Angelo. Lo stesso anno un’altra grande antologica al Palazzo Reale di Milano. Altre esposizioni si svolgono a Siviglia, in Germania, a Madrid e in Canada. Nel 1986 espone alla XI Quadriennale di Roma, alla Triennale di Milano e completa le centotredici tavole sulla Divina Commedia, tre delle quali acquistate dal Museo Puskin di Mosca. A Monaco di Baviera una grande antologica con opere dal 1927 al 1985. Nel 1992, ottanta dipinti compongono una mostra itinerante in Sud America. Nel 1993 completa i “Miti del Mediterraneoâ€, murale in ceramica di 150 metri quadrati per la nuova sede del Parlamento europeo a Bruxelles. Il 1996 vede la donazione alla città di Lugano di trecentosessantadue opere: nasce la Fondazione Aligi Sassu. Il 17 luglio 1999 in occasione del suo ottantasettesimo compleanno si inaugura un’antologica a Palazzo Strozzi a Firenze.