Marco Petrus nasce a Rimini nel 1960, si trasferisce a Milano, città che diventerà il primo (e principale) soggetto della sua pittura. Nel 1984, anno della morte del padre, abbandona gli studi di architettura presso il Politecnico per aprire una stamperia d’arte, preludio al debutto con una mostra personale, nel 1991, allo Spazio Noa. Le architetture sono il principale tema dell’artista, i soggetti urbani nel 1993 gli varranno il riconoscimento del XX Premio Sulmona e del Premio San Carlo Borromeo, concentrato sulla rappresentazione di opere risalenti agli anni Venti, Trenta e Quaranta. Dagli anni Novanta prende vita il gruppo Officina Milanese, nel quale Petrus, Giovanni Frangi, Luca Pignatelli e Velasco Vitali confluiscono per una proficua collaborazione. Successiva ed attuale è l’esperienza Italian Factory, gruppo che si propone di promuovere pittura e scultura italiane in un contesto nazionale e internazionale, che lo porterà ad esporre, tra le altre, nelle sale del Parlamento Europeo di Strasburgo nel 2003 e in quelle del Taipei Fine Arts Museum nel 2007. Nel 2003 viene pubblicata da Electa Mondadori la sua prima monografia, a cura di Alessandro Riva, in concomitanza con una mostra personale presso il Palazzo delle Stelline a Milano. Nello stesso anno, l’esposizione London Suspended, alla Barbara Behan Contemporary Art Gallery di Londra, lo apre al panorama internazionale, a cui seguirà due anni più tardi l’iniziativa Milano at Columbus Day, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura a New York e dal Comune di Milano. In questi anni i soggetti milanesi vengono affiancati alle architetture di Trieste e Shanghai. La capitale lombarda rimarrà sempre il simbolo della sua pittura, in particolare nelle esposizioni a Mosca (nel 2008), Roma (nel 2012) e Santa Fe (nel 2013).