Angelo Di Tommaso nasce a Formia (LT) nel 1953. Ha frequentato l’accademia Prenestina del Cimento negli anni ’80. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private. Abbandonato il mondo figurativo, almeno in massima parte, Angelo Di Tommaso apre una imprevedibile finestra su progetti materico-pittorici in chiave visionaria e fantastica. Rinuncia ormai ad ogni familiare elemento compositivo della tradizione figurativa immergendosi completamente in una sorta d’invenzione corroborata da vari elementi estranei alla pittura classica che richiamano alla mente Antoine Wiertz, ovvero recuperando contenuti immaginifici, realizzazione di messaggi dell’inconscio che, imprigionati in spazi di tavola, rifulgono di cromie gioiose quali azzurinie verdini che si sovrappongono, si rifondono, e danno all’opera un’atmosfera di irrealtà onirica. Non sono le opere del Di Tommaso oscure visioni apocalittiche alla John Martin, per citare un maestro del fantastico ma visioni, immagini che traducono un senso , si , del mistero, vere letture di fatti e di eventi filtrati dalla memoria, a volte immediata percezione - come in quelle opere dove rifulgono evidenti motivi floreali - a volte soggetti imprigionati nella foga di un processo creativo così intenso di elementi che vanno incontro ai rebus della titolazione. Anche nelle sue trascorse comunicazioni figurative Angelo Di Tommaso immetteva sempre quel quid di misterioso, mentre in questa nuova pagina il mistero è diventato più profondo, anche se la consapevolezza del suo iter pittorico lascia sempre uno spiraglio al fruitore per una lettura chiara. Le sue opere sono in fondo piene di verità che oggi egli vuole manifestare attraverso le cromie e alcuni elementi di figure muliebri e di personaggi che fanno parte della storia della memoria. Angelo Di Tommaso trasfigura la realtà attraverso preziose alchimie per poi restituirla a volte potenziata.