CAC - Centre de artes e cultura, Ponte De Sor
Portogallo
Ali Nomadi
Solo Show
Alessandra Carloni
Testo critico: Alice Selvatico
Novembre 2022
Opening 5 Novembre
17:00
Testo di Alice Selvatico per la mostra:
Per Alessandra Carloni, come per Saramago in Memoriale del convento, lo sguardo è la chiave per svelare la
realtà e cosa si cela nell’intimità degli uomini. Osservando i dipinti, gli occhi dello spettatore sono catturati
dalle figure e dai paesaggi fantastici che sulla tela si fanno tramiti tra l’interiorità dell’artista e l’animo dello
spettatore. Si tratta di un dialogo che, utilizzando il medium del viaggio, si appella all’intrinseca volontà di
ogni individuo di mettersi a confronto con ciò che non gli è familiare e di conseguenza lo porta a
comprendere il suo essere più profondo. Carloni traccia tra le case e il cielo, uno spazio abitato e vissuto da
giovani re, regine, musicisti e aviatori, un percorso che coincide in un incontro tra la realtà e il sogno, per
condurre l’uomo al di là della sua sfera familiare. Nel suo mondo onirico e come in una sonata, la pittrice
mescola, ripete, compone e scompone i temi principali del suo immaginario, producendo nell’osservatore
una sensazione di straniamento, bilanciandola poi con la stesura di una sequenza scenica dalla forte valenza
narrativa.
Ogni quadro vede come protagonisti viaggiatori dalle mille risorse: essi sanno cavalcare, suonare, attendere
con pazienza, comunicare con gesti misurati, contemplare il creato e meditare sui rivolgimenti del tempo.
Gli individui dipinti sono nomadi capaci di leggere la realtà e l’interiorità “come quelle figure che si
collocano alla prua delle navi e che, se non sono quelle che guardano più lontano, […] sono però quelle che
vedono più fondo.” Eppure, i loro occhi restano celati, rafforzando l’imperativo di non fermarsi
all’apparenza quando si indaga la trama della dimensione terrena e l’invisibile significato della vita. La loro
natura anonima permette all’artista di mantenere una narrazione continua tra le diverse opere e le
consente di immergere e ancorare alle scene l’osservatore.
Addentrandosi tra luci e paesaggi, memori della lezione di Hopper su mondi solitari e così reali da risultare
stranianti, si trovano anche i compagni con i quali condividere il cammino. Sono animali dalla pelle di
metallo, che appaiono più vigorosi rispetto a quelli che possiedono un semplice corpo di carne, incapace di
sopportare un viaggiatore appesantito dalla volontà ferrea e dalla fantasia eterea. Sono entità surreali che
non rispettano le leggi della fisica, ma rispondono solo alle disposizioni dettate dal racconto onirico
scaturito dal pennello dell’artista. L’iconografia di Carloni testimonia il suo interesse per gli uccelli, nomadi
mediatori tra cielo e terra, prodotti di intrecci di piume e piastre che portano la loro casa sul dorso e
sempre a proprio agio dovunque si trovino, per quanto la loro condizione possa essere precaria. Tra loro
spicca il gallo dalla natura positiva, re del pollaio come i personaggi della pittrice sono re e regine del
mondo, il quale annuncia il sorgere dell’alba nel ciclo continuo della vittoria della luce sulle tenebre, il
momento in cui ricominciare a librarsi in aria. Fin dal principio del percorso tra le opere, a chi guarda le
figure di Carloni non servono mirabolanti spiegazioni, è sufficiente per loro affidarsi al disegno per
convincersi di riuscire a volare e mettersi in viaggio, “per la semplice ragione che non vedendo noi l’uccello
di dentro, non sappiamo quello che lo fa volare, eppure quello vola perché, avendo l’uccello forma di
uccello, non c’è niente di più semplice.”
Pennellate sicure delineano delicati cieli pastello popolati da nuvole caliginose e compongono un’aria
musicale e atmosferica, una sospensione che garantisce allo spettatore un tempo privilegiato per accedere
alla sua intimità. Si è accompagnati da una sottile sinfonia che si alza dalle tele: ciò che si percepisce è un
coro dell’alba, sia esso un gorgheggio intonato da macchine volanti, aviatori memori del loro tragitto,
animali meccanici, oppure si tratti di un’armonia dello spirito, la stessa composizione che lenisce le ferite
dell’anima e la rende tanto leggera da alzarsi in volo.
Alessandra Carloni, aviatrice esperta delle rotte dei sogni, pilota con delicatezza lo spirito dell’uomo
attraverso quegli immensi cieli dove si mescolano volontà, speranze, sentimenti e certezze che
costituiscono la psiche e il cuore pulsante di ogni individuo.